La Mediazione Tibetana

Il termine Gom viene menzionato in maniera particolare quando si tratta di spiegare in cosa consiste la meditazione tibetana. Contrariamente a quanto si possa pensare, questo tipo di tecnica non ha nulla a che fare con pratiche esoteriche o propriamente religiose, in quanto lo stesso termine Gom significa familiarizzazione. Ed è proprio l’obiettivo he si prefissa la tecnica ascetica tibetana: il familiarizzare con la propria mente. Se si effettua la meditazione con costanza e con criterio, la mente compiere ogni azione senza essere intaccata da oppressione, repressione e quant’altro.

E’ un po’ come quando ci si mette seduti a vedere distrattamente il cellulare o la TV dopo una lunga giornata di lavoro: scorrono le immagini o i messaggi, però consapevoli che ciò che vediamo non è reale, siamo al sicuro sulla poltrona di casa nostra. Questa consapevolezza è ciò che la meditazione tibetana fa ottenere ai suoi adepti. Pur essendo una pratica buddista, questo tipo di meditazione va oltre il concetto di religione, perché l’obiettivo principale rimane da secoli lo scrollarsi di dosso preoccupazioni e pesantezze, cercando un proprio spazio sicuro, come appunto al poltrona di casa nell’esempio di pocanzi. Una persona può scaricare lo stress e il peso della vita di ogni giorno praticando sport più o meno impegnativi, facendo attività fisica individuale o di gruppo, addirittura facendo bricolage o lavorando all’uncinetto.

Esistono delle modalità sconosciute alla stragrande maggioranza delle persone, e una di queste è proprio la tecnica ascetica proveniente dal Tibet.

La meditazione, nonché la pratica del Buddismo tibetano più in voga in Europa si chiama Vajrayana, ossia Via del Diamante. Il Maestro è una figura molto privilegiata in quanto l’unica guida indiscussa del novizio sulla via del Vajra, il diamante (una specie di figura allegorica che rappresenterebbe l’indistruttibilità).

TUTTI I BENEFICI DELLA MEDITAZIONE TIBETANA

Ogni persona nella vita quotidiana ha il suo fagotto con dentro pesantezze quali pensieri negativi, problemi e stress, sia reale che immaginario. Diventa ancora più pesante se non si arriva, nell’arco delle giornata, a trovare un momento per focalizzarsi su sé stessi e cercare di mantenere l’animo calmo e paziente. Ed è proprio per queste ragioni che le tecniche ascetiche tibetane vengono in aiuto.

Meditando con la tibetana si riduce notevolmente la presenza di disturbi come ansia e nevrosi varie, mentre si ritrova pace interiore e serenità. Sembra una cosa da poco, ma iniziare la giornata senza quel peso e quell’ansia addosso migliora l’umore e la fiducia nelle proprie capacità, oltre a migliorare la propria stima.

LE TECNICHE DI MEDITAZIONE TIBETANA.

Sono due i gruppi in cui si possono suddividere le pratiche della tibetana. Il primo gruppo è chiamato meditazione stabilizzante o samatha. Quando ci si appresta a praticare la meditazione samatha, non i fa altro che focalizzarsi sul respiro dai 15 ai 30 minuti, sentendo ogni sensazione mentre si ispira ed espira. Questo è un metodo usato nelle prime esperienze meditative per distogliere la mente da emozioni nocive e negative, come lo stress, ma anche rabbia, invidia e vendetta.

La meditazione analitica, invece, stimola lo sviluppo del pensiero attraverso attività intellettuali e creative. Tutto questo per acquisire consapevolezza mentre si pratica la tecnica tibetana, ma anche nella vita di tutti i giorni: consapevolezza della propria attività cerebrale e delle proprie emozioni e sensazioni. Che si pratichi l’una o l’altra tecnica non ha importanza: l’obiettivo è il non farsi condizionare in maniera eccessiva da emozioni turbanti dal punto di vista mentale, causa primaria di stress e di perdita di concentrazione. Le tecniche della tradizione tibetana non solo migliorano la concentrazione e sviluppano l’attività cerebrale, bensì mostrano la strada da seguire per avere anche in situazioni molto difficili un comportamento all’insegna dell’etica, dell’armonia, oltre che nell’aumento dell’autostima individuale.

Praticare la meditazione, secondo degli studi medici accreditati, aiuterebbe i malati di tumore a sopportare meglio i danni e gli effetti spiacevoli della radio- e della chemioterapia usando una o entrambe le tecniche tibetane sopra descritte.